Formello e dintorni

Il ristorante a pochi passi da Formello

Il Borgo di Formello - La storia

Le origini di Formello sono etrusche ed il sottosuolo è caratterizzato dalle numerose presenze di canali e cunicoli tipici appunto dell’antica civiltà etrusca.

Nel 396 a.c a seguito della conquista da parte dei Romani del Veio la zona inizia a perdere la sua importanza fino divenire sede di ville agricole e tenute romane.

Dopo la caduta dell’impero romano l’area inizia a prendere popolarità grazie alla nascita della “Domusculta Capracorum”, ossia un ampia e diffusa azienda agricola dei patrimoni papali che tra i secoli che vanno dall VIII al X dà vita ad un complesso di agglomerati rurali utili a far fronte alle crisi di approvvigionamenti di Roma.

Lo spostamento di questi villaggi, anche a seguito degli attacchi saraceni, portano il formarsi dei vari centri nel territorio del Lazio come Formello, Campagnano, Sacrofano e isola Farnese.

Negli anni a seguire il feudo di Formello viene comandato prima dal Monastero di San Paolo, per passare poi alla famiglia Orsini, nel 1661 ai Chigi fino all’invasione francese al quale fece di nuovo seguito la forte presenza della chiesa.

Luoghi di interesse

Il borgo fortificato è articolato sull'asse centrale di via XX Settembre, che collega la "Porta da Capo" con la "Porta da Piedi".

Dalla prima si accede alla piazza di San Lorenzo, dove sorgono l'omonima chiesa e il palazzo Chigi, già Orsini. Lungo la via sorge anche una seconda chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo.

Fuori della "Porta da Capo" si sviluppò nel XVIII secolo il borgo di Sant'Antonio, incentrato sulla via omonima.

Chiesa di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo ereditò le funzioni di quelle della distrutta Capracorum e risale forse al X-XI secolo (menzionata la prima volta nel 1033). La chiesa era probabilmente in origine ad unica navata. Nel XV secolo venne costruito davanti alla facciata il campanile, per il quale venne murato il portale centrale di ingresso.

L'edificio venne fortemente rimaneggiato a partire dal 1574, quando vennero realizzate le navate laterali: quella orientale ricavata dalla suddivisione della chiesa originaria, e quella occidentale aggiunta, insieme al presbiterio. Nella navata sinistra i primi due altari ospitano gli affreschi attribuiti a Donato Palmieri.

Nel 1677 si restaurò il campanile, danneggiato da un fulmine e fu sistemata l'attuale copertura in zinco.
L'altare maggiore, in marmi colorati, in origine destinato alla chiesa di Sant'Apollinare di Roma, venne collocato nel 1744.

Palazzo Chigi

L'origine della residenza risale probabilmente agli Orsini, al momento in cui venne loro concesso il feudo, ma è possibile che esistessero fortificazioni precedenti (un castrum è menzionato dall'XI secolo.

In origine aveva due piani e una torre (con muratura in tufelli datata al XIII secolo), ma dopo la vendita ai Chigi, venne sopraelevato di un piano, inglobando la torre, e la facciata venne rimaneggiata.

La Valle del Sorbo

La Valle del Sorbo lungo il corso del fiume Cremera è una delle località più suggestive dell’area protetta del Parco di Veio.

A pochi chilometri da Roma si sviluppa una vallata che ospita ampi pascoli, circondata da boschi misti di querce e riconosciuta come Sito di Importanza Comunitaria per la presenza dei caratteristici valloni tufacei della campagna romana, solcati da torrenti discretamente conservati e che ospitano una fauna interessante.

Lungo i versanti collinari ed in corrispondenza delle forre, l’area è caratterizzata da una vegetazione tipica degli ambienti freschi ed umidi.

L’ambiente del Parco di Veio

Veio è il quarto parco del Lazio per estensione, dopo i parchi montani ed appenninici; nove comuni, tra cui Roma da una parte e altri comuni a nord, di cui alcuni molto piccoli, rappresentano fattori fortemente diversificati per i valori urbani e territoriali; gli oltre 120.000 abitanti che gravitano direttamente sulle aree (soprattutto romane) limitrofe al Parco di Veio, hanno prodotto dei significativi processi di antropizzazione e di insediamenti edilizi non sempre collimanti con le finalità della tutela ambientale.

Il territorio del Parco Regionale Naturale di Veio, soprattutto nella zona a nord oltre Roma, è comunque ancora in buona parte integro da interventi urbanistici di rilievo, come accennato conserva un numero assai elevato di presenze archeologiche importanti, di età etrusca e romana, oltre ad una serie di complessi e monumenti di età medievale.

Nel Parco di Veio esistono inoltre circa 1.200 ettari di territorio a uso civico, tutti boschi o pascoli; questo antico retaggio medievale ha perpetuato la proprietà pubblica di alcune aree, molto belle ed importantissime dal punto di vista ecologico. Sebbene questi territori siano governati dalle Università Agrarie di vari comuni, rappresentano comunque per il Parco di Veio un presidio importante per l’integrità del territorio e per il mantenimento degli originari valori del paesaggio.
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